Italia e Regioni 2024

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Tre giorni all’insegna del vero folklore

“Sostenere gli eventi culturali del territorio – ha detto il Sindaco di Marsala on.le Massimo Grillo – rientra tra gli impegni che questa Amministrazione ha scelto di assumersi per la propria comunità. Oggi i cittadini non cercano solo beni e servizi di qualità a prezzi accessibili, ma pretendono attenzione all’ambiente, proposte educative per i giovani, programmi per il tempo libero e un’offerta culturale ampia e di buon livello. Per questo abbiamo sposato volentieri l’articolato programma presentato dalla Federazione Italiana delle Tradizioni Popolari, che, con “Italia & Regioni” ha portato in Città i colori e i sapori della cultura popolare nazionale”.

E la città è impazzita!!!

La contagiosa euforia dei Gruppi folklorici partecipanti ha letteralmente scombussolato il ritorno alla sedentarietà che stava riappropriandosi della città dopo gli afosi giorni estivi rilanciandola in una sorta di febbre collettiva del divertimento e della condivisione.

Ma i cittadini marsalesi e i numerosissimi turisti presenti sono anche stati attenti protagonisti di uno degli eventi che ha caratterizzato questa edizione: La Pigiatura dell’uva alla maniera tradizionale. Davanti ad un grande tino di legno di rovere (donato alla Città dagli storici bottai Li Causi), infatti, e sulle note degli antichi canti che gli ensembles degli Zanni e di Serrastretta eseguivano, centinaia di ragazzi, assieme ad altri più attempati, si sono ritrovati a cantare a squarciagola per incitare i protagonisti che, regolarmente a piedi scalzi, si adoperavano a produrre più mosto possibile cosicché, come per magia, si veniva trasportati in un mondo che, ahimè, va man mano scomparendo.

Poi, come per incanto, tutti i marsalesi venivano catapultati in quel mondo infantile che “non lasciò a nessuno il tempo di annoiarsi”: la riscoperta degli antichi Giochi Fanciulleschi. Qui, insieme a I Figli Dell’etna; Il Meliuso; Gruppo Folk Naso; Val Di Comino e Vecchia Jonia tutti gli adolescenti del luogo hanno deliberatamente e per una intera mattinata abbandonato i loro telefonini per immergersi, con grande partecipazione e puro agonismo, in un mare di sensazioni mai provate prima tanto che neanche una intera ora di pioggia battente è riuscita a distoglierli facendo risuonare le antiche mura del Complesso Monumentale di San Pietro di gioiose grida di incitamento e sano divertimento. Il tutto sotto l’attenta supervisione di Salvatore Mirabile, titolare del Museo Omonimo delle tradizioni ed arti contadine.

Ma le emozioni non finivano qui!!!

Ben sette Gruppi su sedici si sono incontrati e scontrati a suon di salse, carni, ricotta e verdure per dare vita alla gara dei Cuochi in Piazza e qui, sotto il magistrale e attento coordinamento di Donatella Bastari, il cuoco stellato Andrea Ali’ ha presieduto la squadra dei Giudici così composta: Avv. Giovanni Cucchiara di Slow Food; Chiara Putaggio, giornalista; Avv. Ignazio Bilardello, assessore ai Grandi eventi del Comune di Marsala; Prof. Giuseppe Michele Gala, etnocoreologo; Angelo Scolaro, Vice Presidente Regionale Fitp; Orazio Grasso, Consigliere Nazionale Fitp. Agguerriti ma sempre con il sorriso sulle labbra e le stoviglie tra le mani I Figli Dell’etna, il Gruppo Cala Bukuto, il Gruppo Folk Naso, il Gruppo Folk Valle di Comino, gli Zanni di Pescorocchiano, il Gruppo Folk Vecchia Jonia e i Miromagnum hanno dato vita ad una spettacolare gara culinaria che ha inondato di fragranze inusuali le antiche mura del Complesso San Pietro. “Abbiamo riscontrato davvero un’alta professionalità e competenza in tutti i candidati, sia sul pianto tecnico che delle conoscenze didattiche e delle materie prime – ha detto soddisfatto lo Chef Andrea Alì – e siamo stati orgogliosi che cuochi non professionisti si siano messi in gioco sentendo dentro di loro principalmente lo spirito di salvaguardia delle più pure delle tradizioni popolari che li ha ispirati”.

Spostatisi quindi tutti al Teatro Sollima, spettacolare esempio di architettura ottocentesca recentemente restaurato e deputato ad accogliere ogni tipo di spettacolo, sotto la dotta supervisione del Prof Giuseppe Michele Gala si è tenuto il Laboratorio dove i Gruppi che hanno deciso di partecipare (Val di Nisi; Vecchia Jonia; Fajiddi e Marsala Antica) si sono avvicendati per mostrare particolari coreografie dedicate al tema che quest’anno la Federazione ha deciso di approfondire: Gli antichi mestieri dimenticati.

“Abbiamo uno scopo semplice e preciso: aiutare lo sviluppo della creatività e della ricerca per tutti i Gruppi della Fitp”, ha tenuto a precisare il Prof. Gala, “perché il mercato folklorico ha al momento invaso l’immaginario di prodotti omologanti che lo standardizzano.

Noi invece, con questi laboratori, sproniamo a mettere al centro del loro studio la creatività artistica, l’espressione, l’interazione spontanea senza cliché e, soprattutto, senza competitività per elevarsi e superare la piazza ed approdare finalmente al teatro dove alcuni di loro sono già pronti per calcarne le tavole.

Sempre per uno scopo molto importante: farne operatori attenti e consapevoli di una storia dei propri padri di cui loro sono i custodi”.

E non poteva mancare la Musica!

Incastonate nel magnifico scenario di Piazza della Loggia, ovviamente, si sono susseguite nel corso di questa tre giorni due serate di canti e danze che la splendida anfitriona, Vittoria Abbenante, ha preziosamente condotto dall’alto della sua professionalità pluriennale meravigliando enormemente, lei per prima e tutti gli osservatori esterni poi, perché mai abituati, nel corso degli anni, a vedere un pubblico marsalese così attento davanti ad uno spettacolo folklorico con una piazza stracolma ed oltremodo divertita fino ad oltre la mezzanotte.

Concludendo quindi vorrei esprimere, quale organizzatore assieme a Vincenzo Amaro, Presidente Regionale Fitp, tutta la mia riconoscenza e gratitudine all’unica persona senza la cui certosina regia tutto quanto sin qui detto non sarebbe stato possibile che avvenisse. Mi riferisco a Davide Tarantino che  è riuscito a trasformare quella che per i più era un semplice spettacolo folklorico in una occasione straordinaria per riuscire a manifestare un profondo e originale contenuto culturale trasmettendo messaggi di fratellanza tra popoli, nonché a promuovere politiche di pace, cooperazione per lo sviluppo culturale, sociale e democratico tra i Gruppi che prendevano parte agli spettacoli e i cittadini del territorio marsalese. •

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